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Grazie agli Orvietani

Voglio ringraziare tutti gli orvietani, quelli che ci hanno votato e quelli che non lo hanno fatto. Abbiamo una città che è divisa in due e che per poche decine di voti ha voluto premiare la continuità e non il cambiamento di cui, lo continuiamo a credere, questa nostra città ha immensamente bisogno.
Sarà un compito difficile per questa amministrazione, quello di dover rappresentare con pochi voti in più, l’altra metà di Orvieto. Noi quella strada di cambiamento la perseguiremo in consiglio comunale, dai banchi di opposizione.
Ci dispiace che chi, come noi, aveva spinto per il cambiamento, ha scelto di non scegliere, permettendo la continuità senza continuare a reclamare il cambiamento nel secondo turno di ballottaggio, senza metterci più né la faccia né il cuore.
Ma, allo stesso tempo, ringrazio quegli oltre 1500 elettori che ci hanno creduto e ci hanno portato ad un soffio dalla vittoria.
Quei 1500 voti affermano che il “civismo”, così tanto declamato in questa città e che chiedeva il cambiamento, ci ha provato fino all’ultimo istante.
Voglio ringraziare chi si è speso con me in questa sfida esaltante.
Il patrimonio umano e di idee che abbiamo creato ora non deve essere disperso.
Ringrazio le persone che ho incontrato, a cui ho stretto la mano, coloro con cui ho parlato e tutti coloro che non sono riuscito a raggiungere.
Ringrazio le liste che mi hanno sostenuto. A tutti dico grazie.
Ora svolgeremo il ruolo assegnato, con attenzione, precisione, caparbietà nella funzione di vigilanza che la legge ci assegna.
Il cambiamento non si ferma, né si mette a riposare. Ci sono tante cose che, insieme, possiamo fare dall’opposizione. E insieme le faremo.
Stefano Biagioli

LETTERA AD UN CIVISMO NEONATO

di Giorgio Santelli

Nei miei incontri in giro per l’Italia a fianco di Libera ho avuto modo di ricevere un grande consiglio da Roberto Morrione che, oltre ad essere stato un grande giornalista della Rai quando andò in pensione decise di lavorare con Don Luigi Ciotti e fece nascere Libera Informazione.

Da socio di Articolo 21 mi trovai ad andare in Sicilia per diversi incontri. Le sue indicazioni furono importanti. Tu arrivi lì, in quei luoghi, pronto ad utilizzare parole forti, pesanti, senza mezzi termini. E a volte mi arrabbiavo perché pensavo che si dovessero utilizzare parole più dure di quelle che sentivo lì. Non riporto la sua riflessione in un virgolettato, perché sicuramente non ricordo le parole esatte che mi disse. Ma il senso, quello sì, me lo ricordo bene.

Si possono usare parole forti, non c’è dubbio. Ma bisogna sempre considerare che a noi vengono più facili, perché noi non viviamo lì. Ed allora dobbiamo comprendere e dobbiamo stare molto attenti non tanto ad esporre noi, ma ad esporre chi poi lì continuerà a vivere. Ecco, io mi sento di fare questo ragionamento per Orvieto.

Auspico, ora, che chi è tornato in città dopo lungo tempo, chi ha lavorato fuori, chi studia fuori e che è tornato in città e ha partecipato al dibattito politico, ha creato nuove speranze e poi in qualche modo e per ragioni forse anche legittime che io non voglio sindacare, non ha portato a compimento l’opera, ora resterà qui.

Questo perché la cosa peggiore sarebbe quella di arrivare in città, spiegare “come sidevono fare le cose”, attrarre uomini e donne con le sirene della novità e poi, dopo aver detto la propria, tornarsene là dove si era.

A questo punto continuate a vivere qui con noi e giorno dopo giorno provate quello che noi abbiamo provato in questi ultimi cinque anni. Amarezze, perplessità, delusioni, rabbia. Abbiamo guardato alle occasioni mancate, a quello che Orvieto avrebbe meritato e non ha avuto, abbiamo visto i “tradimenti” di chi una volta militava con noi per chiudere la discarica ed oggi non dice più nulla. A chi diceva che voleva battere i pugni sul tavolo delle istituzioni superiori e invece s’è ritrovato spesso in ginocchio e col cappello in mano. Abbiamo avanzato proposte che non sono mai state considerate. Questo, noi, abbiamo provato in questi lunghi cinque anni.

Quelle stesse sensazioni che voi avete provato essenzialmente negli ultimi 8 mesi.

Ed era quello che volevamo cambiare, come voi.

Ora abbiate il coraggio di restare qui. Non tornate più dove eravate. Fate scorrere la vostra vita, qui, come noi. Niente Asia, niente America. Affrontate anche voi quello che abbiamo affrontato noi, vivetelo giorno per giorno per 1825 lunghi giorni.

Forse, alla fine, capirete che le cose potevano andare in modo diverso. E tenete in mente un numero: 164. E la differenza che passa tra la strada giusta e quella sbagliata!

Per gli elettori è importante comprendere la squadra che sosterrebbe una giunta a guida di Stefano Biagioli. In questa campagna elettorale, in cui gli elettori a maggioranza hanno scelto il cambiamento, è necessario che lo stesso sia legato anche alle competenze. Di quelle relative alla giunta continuano a valere, in ogni caso, le proposte avanzate da Stefano. La volontà, in ogni caso, di avanzare una proposta dopo il voto a chi ha permesso di arrivare al ballottaggio.

Ma il Consiglio che sosterrà una giunta aperta, plurale, capace e attinente al lavoro da svolgere, quale sarà? E quali competenze esprime? Intanto avrà un’età media di 46 anni, ma se togliamo Mauro Caiello e Corrado Antonini, la media scende sotto i 40 anni. Una maggioranza giovane con picchi di esperienza importanti.

Ed allora vediamo come sarebbe un’altra Orvieto possibile.

Tra le fila del Pd, che eleggerebbe 6 consiglieri ci sono:                               Cristina Croce, avvocata e insegnate, 54 anni. E’ stata già assessore nel corso dell’ultima giunta di centrosinistra e, per il ruolo che ha svolto, è stata premiata. Prova ne sono anche le tantissime preferenze che ha raccolto.          Lorenzo Cortoni ha 39 anni, la città conosce lui, la sua famiglia. E’ un commerciante che oggi opera in una struttura che ha tre negozi in Umbria e che fornisce lavoro, oltre che ai familiari, a 26 collaboratori.                    Federico Giovannini ha 46 anni. E’ stato già consigliere di minoranza, pronto a raccogliere le istanze di tutti e portarle in Consiglio Comunale. Ha una laurea in giurisprudenza ed è impiegato nella società che gestisce alcuni servizi all’interno della nostra Asl.                                                                    Leonardo Pimpolari, 38 anni. Un medico di base che però ha scelto anche la strada dell’impegno a fianco di associazioni di volontariato offrendo proprio la sua capacità anche verso i Paesi più disagiati del mondo.                    Matteo Rossi ha solo 25 anni, è uno studente di giurisprudenza. Un giovane già impegnato che vuole dare il suo contributo per il futuro della sua città.      Maurizio Talanti, 36 anni, Imprenditore e creativo nel settore della comunicazione. Insieme a lui la nuova generazione di Democratici torna protagonista in politica

La Lista Stefano Biagioli sindaco ha eletto:

Giulia Frizza, 39 anni, una laurea in management aziendale. Ha a lungo lavorato alla KPMG per poi rientrare ad Orvieto ed entrare nell’azienda di famiglia, la Conivar

Carlotta Tedeschini, 39 anni, ingegnere civile. E’ dirigente Ausl. Una laurea che prevede anche la sicurezza e la protezione civile

Corrado Antonini ha 71 anni, una grande competenza da Geometra comunale ed ora in pensione. Un aiuto importante per comprendere il lavoro dell’ufficio tecnico

Mauro Caiello ha 75 anni. Fra i medici orvietani più conosciuti. E’ stato chirurgo presso il nostro ospedale e vorrebbe dare un contributo per superare lo stato di criticità della sanità orvietana.

Ogni cambiamento porta con sé nuove scelte. E ogni nuova scelta porta con sé una responsabilità. Per Orvieto, adesso, è il tempo delle scelte e della responsabilità per cogliere l’opportunità, così vicina, di realizzare il sogno di un cambiamento. Ce lo chiedono le orvietane e gli orvietani che hanno consegnato alle urne, la scorsa settimana, la richiesta di un’alternativa. Il 55 per cento degli elettori ha bocciato la continuità, sapendo che futuro e continuità non stanno insieme, e indicato un’altra strada, altri progetti, altre idee. Lo ha fatto in una pluralità di istanze e aspettative che ora non possiamo e non vogliamo permetterci di tradire, ma che, fuori dalle liturgie stanche, vogliamo rappresentare e interpretare. Siamo in campo per dare spazio e protagonismo a tutte quelle persone che oggi sognano un’alternativa per la nostra amata città. Personalmente ritengo di dover fare un passo in avanti, come candidato scelto per il ballottaggio, e fin da ora dico convintamente, d’accordo con i miei compagni di viaggio, che al di là delle scelte collettive e individuali di chi ha rappresentato insieme a noi questa voglia di rinnovamento, nella mia giunta ci sarà spazio, se lo vorranno, per Roberta Palazzetti e Giordano Conticelli. Siano gli elettori a decidere il futuro di Orvieto.

Stefano Biagioli

Carissimi Giordano e amici di NOVA

E’ dai tempi dell’Università che non faccio più i test, probabilmente per voi che avete ancora gli studi più freschi risulta naturale proporre questa tipologia d’indagine, comunque Nelle quindici pagine del nostro programma (lo trovate sul nostro sito) ci sono le risposte che, comunque qui, anche per quello che abbiamo sostenuto nei nostri incontri vi riporto sommariamente.

1) Sulla partecipazione siamo d’accordo, come sui consigli comunali aperti su temi specifici che coinvolgono l’intera collettività. Come su quella buona regola del “bilancio partecipato” che accade in alcune amministrazioni italiane. Profonda attenzione, ovviamente, alle istanze che provengono dalle cittadine e dai cittadini.

2) L’idea di un ruolo all’interno di un territorio più vasto di quello specificatamente orvietano è stata al centro della nostra campagna elettorale e del nostro programma. Le aree interne, la nostra area interna è fondamentale per una pianificazione comune, una programmazione comune e una serie di progetti di ampio respiro capaci di dare risposte a questa ampia comunità. Siamo un territorio di confine e questo deve permetterci di essere protagonisti di accordi capaci di unire realtà diverse che possono ricevere risposte comuni non solo su sanità e infrastrutture ma anche su progetti turistici e di salvaguardia ambientale.

3) La consulta delle associazioni e la loro valorizzazione deve essere istituzionalizzata all’interno di un rapporto reale con l’amministrazione. Il fermento associativo culturale, sociale, economico del nostro territorio ha una funzione straordinaria e assicura quelle sinergie necessarie capaci anche si essere di auto al lavoro dell’amministrazione. E lo diciamo perché condanniamo questa amministrazione uscente ponendo l’esigenza di alternativa di cui purtroppo ora noi restiamo gli unici rappresentanti, perché ha rifiutato molti degli aiuti che arrivavano dal mondo associativo. Penso alla sanità e al lavoro di Prometeo e anche ad alcuni progetti di sviluppo economico proposti da altri.

4) fra le prime delibere che abbiamo deciso di prendere c’è quella di borse di studio, sollecitando l’intervento economico anche alla Fondazione CRO,  per formare dei giovani laureati direttamente a Bruxelles per comprendere fino in fondo i meccanismi e le fonti della progettazione europea, per stabilire un rapporto con l’Europa al fine di promuovere, successivamente, la nascita di una start up innovativa con il compito di monitorare e elaborare progetti capaci di attrarre investimenti non solo per i comuni delle aree interne ma anche per le aziende del territorio.

5) Partiamo su questo punto da un elemento di forza legato alla conservazione dell’ambiente che abbiamo visto anche molto carente in altri programmi alternativi: abbiamo detto un no senza tentennamenti al terzo calanco e ad una necessaria ridefinizione del piano regionale dei rifiuti che non sia più penalizzante per orvieto. Abbiamo definito la valorizzazione di quegli asset ambientali di confine, Tevere e Paglia a salvaguardia della situazione idrogeologica del territorio e siamo d’accordo ad ogni misura contro l’uso speculativo del suolo che diventa penalizzante per il settore agricolo, preservando l’ambiente che ‘ uno degli asset economici da valorizzare per la nostra realtà.

6) Questa era materia vostra, nell’assessorato che immaginavamo per Nova e quindi le nostre politiche e le vostre politiche erano elementi di forte interesse comune. Non serve, in questo caso, fare parallelismi di programma. Diciamo che era essenzialmente lo stesso, identico, programma di Nova e Giordano Conticelli ne sarebbe stato responsabile, propositore, e garante.

7) Abbiamo valutato che la nostra comunità ha bisogno di ulteriori elementi di solidarietà. Il nostro impegno per il pluralismo delle voci, per la riduzione delle diseguaglianze di ogni genere il contrasto alla povertà sociale ed economica ma anche culturale è iscritto nel mio e nel nostro Dna. Qui non ha davvero senso affrontare nemmeno per sintesi quanto contenuto nel programma poiché è una delle fondamentali ragioni per cui ci siamo messi in gioco.

Accetto la vostra decisione di non allearvi, di preservare la vostra autonomia. Lo avete da sempre professato, ma sono dispiaciuto perché dall’inizio della campagna elettorale, precisamente dopo il Vostro ingresso, avevo un sogno (già qualcun altro lo ha detto “I have a dream”) quello di presentarci sul palco tutti e tre insieme. Giordano Conticelli, Roberta Palazzetti ed io, tre candidati “civici” sostenuti da squadre altrettanto competenti e con appartenenze diverse. Che hanno però fatto scelte comuni ed avevano comuni programmi e obiettivi: una alternativa ad un governo che ha penalizzato la nostra terra, l’ha resa residuale, l’ha isolata dagli altri comuni dell’area interna, ed ha impoverito il suo ruolo di protagonista in un territorio di cerniera.

Stefano Biagioli

Tre lettere ai cittadini Orvietani

LETTERA APERTASUL TEMA  COMMERCIO e CENTRO STORICO

Vi scrivo con il cuore aperto, consapevole dell’importanza di questo momento e dell’urgenza di ricostruire un rapporto di fiducia e di ascolto reciproco.

Come candidato sindaco di una coalizione ampia e plurale, voglio cogliere questa occasione per spiegarmi meglio su alcune questioni e, soprattutto, per ascoltare voi. Orvieto non è solo una città; è un insieme di storie, di volti, di esperienze che si intrecciano in un tessuto unico e prezioso. Il centro storico è il cuore pulsante di questa comunità, un luogo dove ogni strada e ogni pietra raccontano una parte della nostra identità collettiva. E i commercianti, insieme ai residenti, sono il battito vitale di questo cuore, rendendolo vivo e vibrante ogni giorno con il proprio impegno, la propria passione, e la propria dedizione.

La proposta di chiudere una piazza non voleva essere una decisione calata dall’alto, ma un invito a riflettere insieme su come migliorare la qualità della vita nel nostro centro storico. Le decisioni che riguardano la nostra città devono nascere da un processo di condivisione e di partecipazione, in cui ogni voce possa essere ascoltata e valorizzata. Il nostro compito, il compito di chi aspira a guidare questa città, è di far sì che Orvieto possa esprimere tutto il suo potenziale, senza perdere la sua anima. Dobbiamo lavorare insieme per creare uno spazio urbano che sia accogliente e funzionale non solo per i turisti, ma soprattutto per chi vive e lavora qui ogni giorno. Un luogo che sappia rispettare e valorizzare le tradizioni, ma che sia anche capace di innovare e di guardare al futuro con coraggio. Per questo il futuro dovrà essere segnato da momenti di confronto partecipato, in cui potremo discutere delle vostre idee, delle vostre preoccupazioni, e dei vostri suggerimenti. Uno dei temi principali sarà sicuramente quello di aumentare i posti auto nel Centro storico cercando contestualmente valorizzare la vivibilità della Rupe. Credo fermamente che solo attraverso un dialogo costruttivo possiamo trovare le soluzioni migliori per il bene della nostra comunità, valorizzando le nostre bellezze monumentali e aumentando i posti auto per i residenti, affinché possano vivere pienamente e serenamente. È fondamentale che ogni decisione sia frutto di un percorso partecipativo, dove ogni cittadino si senta parte integrante del cambiamento.

Concludo ribadendo il mio impegno a costruire un’amministrazione vicina alle persone, attenta alle esigenze di tutti, e capace di valorizzare le risorse del nostro territorio. Insieme, possiamo fare la differenza e riportare Orvieto al centro di una nuova stagione di crescita e di rinascita. Una stagione in cui ogni cittadino possa sentirsi orgoglioso di appartenere a questa meravigliosa comunità.=

Con stima e fiducia e la forza della serietà,                             Stefano Biagioli

APPELLO AL MONDO CATTOLICO:

Cari concittadini e concittadine,

mi rivolgo a voi con il cuore aperto e con un profondo senso di rispetto. Orvieto è una città ricca di storia, cultura e valori, e tra questi valori, il mondo cattolico ha sempre rappresentato un pilastro fondamentale della nostra comunità. È una presenza che ha contribuito a tessere il tessuto morale e sociale della nostra città, incarnando ogni giorno i principi di solidarietà, giustizia e amore per il prossimo. Come candidato sindaco del Centro sinistra, desidero proporvi una riflessione e un invito sincero. In un tempo in cui le divisioni ideologiche sembrano prevalere, è più che mai necessario costruire una grande alleanza cittadina che sappia andare oltre gli steccati, oltre le differenze, per mettere al centro l’essere umano e la sua dignità. Una alleanza che abbia come fondamento la solidarietà, quel principio che voi, con la vostra quotidiana testimonianza, rendete vivo e concreto. La nostra città ha bisogno di un nuovo slancio, di una visione comune che possa riportare al centro del dibattito pubblico quei valori che ci uniscono e che ci rendono una comunità. Credo fermamente che, insieme, possiamo costruire una Orvieto che non lascia indietro nessuno, che accoglie e valorizza ogni individuo, che rispetta e protegge i più deboli. In questo cammino, la vostra esperienza, il vostro impegno e la vostra fede possono essere una guida preziosa e insostituibile. Immagino una Orvieto in cui il dialogo e la collaborazione tra diverse sensibilità e convinzioni siano la norma, e non l’eccezione. Una città in cui la solidarietà non sia solo una parola, ma un modo di vivere. Un luogo in cui ogni decisione sia presa con l’obiettivo di migliorare la vita di tutti, soprattutto dei più fragili. È con questo spirito che vi chiedo di unirvi a me in questo percorso, di costruire insieme una città che sia davvero casa per tutti. Il nostro impegno comune deve essere quello di riscoprire e valorizzare l’essenza stessa della nostra comunità. Una comunità che sa guardare al futuro con speranza, senza dimenticare le proprie radici. Una comunità che sa essere generosa, accogliente e giusta. So che insieme possiamo farlo, che insieme possiamo superare ogni ostacolo e costruire un futuro migliore per Orvieto.

Concludo ribadendo il mio impegno a essere un sindaco che ascolta, che dialoga e che agisce per il bene comune. Un sindaco che lavora ogni giorno per unire, per costruire ponti e non muri. Con la certezza che solo insieme, mettendo al centro la solidarietà e il rispetto reciproco, potremo rendere Orvieto una città di cui essere ancora più orgogliosi.

Con stima e fiducia e la forza della serietà,                                                                                    Stefano Biagioli

SQUADRA e COSE da DARE:

Cari concittadini,

In questi ultimi 40 anni ho avuto la possibilità e l’onore di potermi presentare a voi  come il Dottor Stefano Biagioli, il medico di famiglia di tanti di voi, potendo prendermi cura della salute di 4 generazioni di Orvietani e guidando, da Presidente e mentore, tanti giovani impegnati nella pallacanestro. In questi ultimi mesi invece mi sono presentato a voi come candidato sindaco del Centro sinistra in una straordinaria campagna di ascolto che mi ha portato e mi porta quotidianamente strada per strada, azienda per azienda, casa per casa. Ascoltandovi ho percepito l’urgenza di portare Orvieto a percorrere una strada diversa e mi sono convito che, con la mia squadra, posso essere colui che tra tutti i candidati è realmente in grado di costruire coesione, capace di fare la differenza nelle competenze tecniche e politiche necessarie per governare efficacemente la nostra città. Non sarò un uomo solo al comando, ma un leader che valorizza il lavoro di squadra e che crede profondamente nella collaborazione e nella partecipazione attiva di tutti. In un momento così cruciale per il nostro territorio, sento la responsabilità di darvi risposte concrete ai temi fondamentali che riguardano la nostra vita quotidiana. La sanità è una delle nostre priorità assolute. È necessario un impegno deciso per migliorare i servizi sanitari e garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure di cui hanno bisogno. La salute di ciascuno di noi è un bene primario che non può essere trascurato. La forza della serietà, che da sempre è un tratto che mi contraddistingue, insieme alla determinazione e la competenza di chi ho intorno saranno fondamentali per affrontare i problemi legati agli investimenti fermi da anni, che aspettano la riperimetrazione del PAI e la realizzazione della complanare. È il momento di sbloccare queste risorse e di trasformarle in opportunità di sviluppo e crescita per Orvieto. Abbiamo bisogno di infrastrutture moderne ed efficienti per sostenere la nostra economia e migliorare la qualità della vita. La nostra città possiede un patrimonio culturale e turistico straordinario. Abbiamo capito che serve andare oltre gli spot e le vetrine tutte personali e valorizzare davvero le microeconomie legate a questi asset, creando un circolo virtuoso  i cui benefici andranno a tutto il  territorio comunale. La cultura e il turismo non devono essere solo parole d’ordine, ma leve concrete per lo sviluppo economico e sociale di Orvieto. Mentre altrove si vedono alleanze disomogenee, destinate inevitabilmente a sfociare in conflitti e instabilità, la nostra proposta civica si distingue per la coerenza e la solidità con cui è stata costruita. L’alleanza tra il Partito Democratico, Bella Orvieto, Orvieto al Centro e la lista Civica Biagioli per il Bene Comune è una garanzia di stabilità e di governo efficace. Questa coesione è la chiave di volta per garantire un futuro prospero e sicuro alla nostra città.

Sono convinto che solo un governo stabile, capace di ascoltare e di agire con competenza e coerenza, possa portare Orvieto verso un futuro migliore. Chiedo il vostro sostegno per realizzare insieme questo progetto ambizioso e necessario.

Con fiducia e determinazione e la forza della serietà,            Stefano Biagioli

Annunci dei candidati di ogni lista

Paolo Maurizio Talanti PD

Corrado Antonini Lista Biagioli

Francesca Bruti PD

Emma Scanu Lista Orvieto al centro

Cristina Croce PD

Giulia Frizza Lista Biagioli

Leonardo Pimpolari PD

Chi sono

Le priorità

Sanità

Il medico

    Stefano Biagioli è candidato Sindaco al Comune di Orvieto per le elezioni amministrative 2024 con la Coalizione Stefano Biagioli che comprende i gruppi Bella Orvieto, Partito Democratico, Lista Stefano Biagioli e Orvieto al Centro

    Stefano Biagioli
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